Se esiste una realtà capace di mandare in pensione il vecchio internet, questa realtà è il metaverso, che potrebbe diventare la sua naturale evoluzione.
A giudicare dai grandi investimenti di società come Amazon, Microsoft e Google, il metaverso sembra essere la tecnologia del futuro.
Il gigante Facebook ha anche cambiato la sua ragione sociale, diventando Meta, proprio per sottolineare che questa tecnologia sarà alla base di tutti gli sviluppi futuri dell’ecosistema capitanato da Mark Zuckerberg.
Ma cos’è il metaverso?
Proviamo a rispondere a questa domanda, per capire quali saranno le sue applicazioni e in che modo sfruttarlo per fare marketing.
Cominciamo subito!
1) Cos’è il metaverso?
Sebbene il metaverso sia una tecnologia attualissima, è stato definito per la prima volta nel 1992 dall’autore di fantascienza Neal Stephenson. Lo scrittore aveva immaginato una realtà virtuale condivisa tramite internet, dove le persone possono interagire tra loro e con le cose grazie ad un avatar.
Sono passati ben trent’anni, ma questa definizione è ancora attuale. Quella che era stata immaginata come una realtà fantascientifica, si sta concretizzando davanti ai nostri occhi, solo che potremo vederla solo se disponiamo di un visore per la realtà virtuale e aumentata.
Il metaverso è quindi un mondo parallelo a quello reale, dove il nostro avatar può fare acquisti, esperienze o formazione, fruire di vari servizi, stringere amicizie e dare vita ad una estensione virtuale della nostra persona attraverso l’avatar.
È bene precisare che il metaverso non è un videogame, ma qualcosa di più complesso. È lì che probabilmente si svolgeranno le riunioni lavorative o assisteremo alle partite della nostra squadra del cuore. Questa prospettiva ci lascia supporre che probabilmente le app come Google Meet e la nostra televisione, potrebbero diventare tecnologie obsolete.
2) Metaverso: chi lo ha creato?
Dare una paternità al metaverso è un affare tutt’altro che semplice. Se è vero che lo scrittore di fantascienza Neal Stephenson lo ha immaginato per la prima volta, sono diverse le aziende che hanno creato un proprio metaverso.
Parlare di un solo metaverso è infatti sbagliato, perché esistono diversi “metaversi”, ognuno con funzionalità e caratteristiche proprie.
3) Qualche esempio di Metaverso?
Nel metaverso di Decentraland si può comprare case e terreni, ma anche incontrare altri utenti e interagire con loro.
Il metaverso di Sandbox aiuta i creator a realizzare i propri contenuti e venderli attraverso il proprio marketplace.
Lo so, quando spunta fuori la parola marketplace, pensiamo subito ad Amazon, guarda caso una delle aziende che sta investendo maggiormente nel metaverso. In India Amazon ha già utilizzato il metaverso per lanciare un nuovo smartphone, infatti lo store virtuale 3D diventerà una realtà con cui iniziare a familiarizzare.
4) Come entrare nel metaverso?
Per entrare nel metaverso possiamo utilizzare l’infrastruttura di Decentraland di cui abbiamo già parlato e chi vuole di più, può anche utilizzare il proprio portafoglio digitale in criptovalute per personalizzare l’avatar e sbloccare nuove funzionalità.
Stageverse è un’alternativa a Decentraland e permette di assistere ai concerti in 3D e godere degli effetti speciali riprodotti dal visore VR.
Alcune piattaforme permettono di accedere anche senza lettore VR, che resta comunque l’opzione migliore per chi vuole rendere l’esperienza più immersiva ed emozionante.
I requisiti indispensabili per entrare nel metaverso sono invece la connessione internet, un computer (o uno smartphone) e un account creato nella piattaforma prescelta.
5) Perché investire nel metaverso?
Le potenzialità del metaverso sono infinite ed è facile immaginare che presto diventerà uno strumento di marketing indispensabile per le aziende e i professionisti. Piuttosto che pubblicizzare i propri servizi su Google o Facebook, in un futuro non troppo lontano sarà possibile utilizzare il metaverso come vetrina.
Non sarà una vetrina come le altre, ma una con funzionalità 3D, che permetterà di provare capi di abbigliamento, sostenere colloqui di lavoro o stringere la mano al socio in affari che si trova dall’altra parte del globo, fare formazione e partecipare a progetti sperimentali e avveniristici.
Oggi le aziende possono aprire un negozio nel metaverso e portare lì il loro brand. Lo hanno già fatto aziende come Carrefour, Gucci, Coca-cola, Terna, Walmart, Warner Music e moltissime altre.
Il metaverso è una realtà in fase di sviluppo e anche se i capitali messi in campo sono ingenti, scopriremo in divenire se il nuovo trend incontrerà o meno il favore degli utenti finali.
Di certo questa tecnologia è una scommessa che vale la pena esplorare.